DEVO scrivere di Sergio Toppi, di come un brevissimo incontro con lui abbia cambiato tutto o quasi.
Tocca fare un salto indietro di dieci anni circa: ho appena iniziato il secondo anno alla Scuola del Fumetto e giro per le fiere con il mio book.
Sono ansioso di mostrare in giro le cose fatte durante l'estate, in particolare una storia fantasy in cui, per poche vignette, compare un cavallo talmente brutto da diventare il tallone d'Achille di tutto il lavoro fatto.
Mostro le tavole a parecchia gente del mestiere, e porto a casa un sacco di critiche, dritte e consigli.
Di tutti gli incontri però, solo due mi rimangono impressi.
Due incontri con esiti talmente opposti da mettermi di fronte a un bivio: il primo è con un professionista che chiamerò Tullio per comodità, e l'altro naturalmente è con Sergio Toppi.
Tullio sfoglia le mie tavole, ha un atteggiamento incoraggiante. Quando vede il cavallo punta il dito sulla vignetta e dice: "Se non sai disegnare i cavalli, conviene che ti inventi qualcosa, chessò, un drago, un lucertolone, è un fantasy, fregatene."
Tempo dopo Toppi sfoglia le stesse tavole, ha un atteggiamento disponibile ma anche da maestro severo. Quando vede il cavallo punta il dito e attacca: "il problema di voi ragazzi è che vi inventate le cose: fate tutti questi fumetti fantasy senza prima conoscere la realtà, bisogna guardare come è fatto un cavallo, ma non solo i cavalli, anche come è fatta la fibbia di una cintura, come è fatto un fodero di spada, lo stivale. Fate tutti il fantasy perchè sembra più facile ma non si impara mica così il mestiere."
In due minuti di tirata d'orecchie mi ha dato il consiglio migliore che potessi ricevere in quel momento, altri invece, in perfetta buona fede, suggerivano scorciatoie.
Non si tratta di scegliere tra draghi o cavalli, si tratta di scegliere un atteggiamento verso l'arte e il mestiere, il punto di vista di Sergio Toppi è il più puro e costruttivo, quello che ti fa muovere in ogni direzione, che ti fa crescere liberandoti dalle limitazioni.
Toppi è un gigante con i piedi ben piantati in terra e la testa sognante.
.