lunedì, gennaio 25, 2010

IL COSTUME



Bolaji Badejo era alto due metri e venti e secco come uno grissino.
Il costume originale del 1979 fu modellato sul suo corpo ed oggi è esposto al Giger Museum a Gruyere, Svizzera.

Ad averlo davanti, con una teca di vetro che pareva infrangibile, mi sentivo come Clarice Starling al suo primo incontro col cannibale.

7 commenti:

Il Pancio ha detto...

Ottima questa. Mi piace molto come hai usato il bianco e il nero.
Per quanto riguarda il soggetto: averlo davanti fa davvero impressione. Ho capito cosa intendeva dire Ron Cobb.

Gigi Cave ha detto...

Grazie uomo, è stata una esperienza.
Vederlo in piedi dietro quella teca faceva uno strano effetto, pareva quasi un reperto archeologico da un altro mondo e un altro tempo, una mummia perfettamente conservata, la prova che lo spazio è un immenso abisso di fredda oscurità dove i nostri incubi si fanno carne e acido.

O era solo un film?

Gigi Cave ha detto...

Per Ron Cobb dev'esser stata una cosa spaventosa... ma anche la Weaver, se ben ricordo, la racconta come una esperienza da " ho dovuto bere qualcosa dopo averlo visto".

Il Pancio ha detto...

Vederlo in movimento deve mettere i brividi. Pensa entrare da solo in una stanza vuota e trovarci quel coso che si muove, metti pure che sai che è finto e c'è un tizio dentro. Beh, farebbe ugualmente impressione.

Giunglaverde ha detto...

Bolaji Badejo è un uomo con le palle,mi chiedo cmq se ci fosse una galleria interna dove infilare il cetriolo...

Gigi Cave ha detto...

Presumo di si, e per sua foruna Giger avrebbe inventato la famosa ghigliottina genitale solo un po' di anni dopo. Ve la ricordate sicuramente: nel packaging era inclusa anche una piccola bara per ospitare il piffero reciso.

Giunglaverde ha detto...

Si il macchinario era esplicito e ben tagliente...che il lugubre sia con noi che entriamo al Giger bar belli contenti...Bolaji c'hai avuto culo!eheheheheh